Un viaggio tra le opere a tema dantesco provenienti da collezioni pubbliche e private che, dal 1966 ai lavori più recenti, ripercorrono sinteticamente il multiforme e profondo rapporto che Emilio Isgrò ha avuto con la cancellatura, nello specifico con il “De vulgari eloquentia” di Dante.
Negli oltre cinquant’anni della sua attività artistica, Isgrò ha sempre avuto un corpo a corpo con l’opera dantesca. Per chi nasce poeta non poteva essere altrimenti. Fin da quando ha iniziato a cancellare parole e figure su materiali a stampa, la figura e i testi del sommo poeta sono stati oggetto di una sua riflessione nonché di una salvifica copertura attraverso la cancellatura, ormai riconosciuta a tutti gli effetti come l’originale linguaggio artistico a cui ha dato vita e che lo ha reso uno degli artisti più importanti a livello internazionale. Quasi Isgrò volesse dar prova reale, per parodiare le stesse parole di Dante scritte nel XIII canto del Paradiso, “che sol per cancellare” si scrive o si disegna.
La mostra, curata da Marco Bazzini e Bruno Corà, sarà in programma nelle sale di Villa Zito, sede della Pinacoteca della Fondazione Sicilia, dal 12 dicembre 2021 al 14 marzo 2022. La mostra, inoltre, costituisce la prima tappa dell’ importante progetto culturale della durata di quasi un anno, dal titolo Isgrò Dante Caravaggio e la Sicilia, promosso da Fondazione Sicilia e Amici dei Musei Siciliani in collaborazione con Archivio Emilio Isgròe la partecipazione di Fondazione per l’Arte e la Cultura Lauro Chiazzese.
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Per accedere alla mostra è obbligatorio presentare il green pass all’ingresso ed essere muniti di mascherina
Orari di apertura al pubblico:
Lunedì- domenica dalle ore 14.30 alle ore 19.30 (ultimo ingresso alle ore 18.30)
Martedì chiuso
24 e 31 dicembre 2021 aperto dalle 9.30 alle 14.30 (ultimo ingresso alle ore 13.30)
Festività
25 dicembre chiuso