La parola, il gesto, lo sguardo: donne che raccontano donne
Una memoria che diventa nostalgia struggente e al tempo stesso trampolino di lancio per proiettarsi nel futuro. A raccontarlo i corpi, i gesti, le azioni di donne nel lavoro di Lina Fucà, tra le voci più interessanti dell’arte contemporanea.
Prosegue con Unopertreugualesette il viaggio di “Intermezzo 2019”, la rassegna di videoarte curata da Agata Polizzi per Fondazione Sicilia in questa seconda edizione che ha come punto di partenza lo sguardo di artiste: un racconto al femminile che diventa mappa per decifrare il contemporaneo.
Dopo Poor Poor Jerry, di Rä di Martino, che ha aperto la rassegna lo scorso giugno, lunedì 23 settembre alle 18.30 a Villa Zito sarà la volta di Lina Fucà, artista torinese, di origine siciliana, con un fortissimo legame legato alla memoria dei luoghi, e del suo talk con il pubblico, come di consueto.
È un’esperienza totalizzante, quella offerta da Unopertreugualesette e Ti ho pensata sempre. È insieme la celebrazione della memoria del passato e la consapevolezza del presente, in una dimensione contemporaneamente intima e universale, attraverso una narrazione capace di contenere l’esperienza collettiva.
Lina Fucà si immerge così in una materia densa e composita, in cui la realtà è rielaborata secondo due visioni.
Una in cui la memoria resta in bilico fra passato e presente, fra la malinconia di un ricordo e la gioia di una riscoperta.
L’altra in cui l’artista racconta della relazione con altre donne di diversa età ed origine sociale e geografica: uno “specchio” di donne che rimandano ad altre donne nell’intrecciarsi di corpi, culture, movimenti, gesti, momenti di concentrazione, di imbarazzo e di ilarità.
Un clima di complicità difficile da spiegare senza averlo vissuto, in cui le donne trasformano l’artista facendole assumere le loro stesse sembianze, svelando qualcosa di intimo che appartiene all’altra, in un gioco di rimandi in cui non ha più senso definire il ruolo di chi narra rispetto a quello di chi viene narrato.
Si delinea così uno spazio magico, ancestrale e sacro, che diventa cifrario per la comprensione della contemporaneità, gravido di visioni, di parole, di possibilità.
“La capacità di dialogo e di analisi dell’universo femminile – dice Raffaele Bonsignore, presidente di Fondazione Sicilia – è un elemento imprescindibile da cui partire per riflettere su nuove modalità comunicative. Con questo nuovo appuntamento di Intermezzo 2019, il racconto delle donne diventa una vera e propria chiave di lettura del contemporaneo.”
Unopertreugualesette di Lina Fucà sarà visitabile fino al 6 novembre.
Intermezzo 2019 proseguirà con altri due appuntamenti: Elisabetta Benassi (7 novembre) e Gili Lavy (20 dicembre)